mercoledì 23 febbraio 2011

Pagati per leccare

Ma se ha potuto dare 187.000 euro in tre mesi ad una ragazza di 17 anni qualcuno si è chiesto quanto può aver dato ai parlamentari che ha acquistato per la maggioranza? Certo, li bisogna calcolare che c’è anche lo stipendio da parlamentare, che se cadesse il governo se ne andrebbe in fumo. Un po’ come quando ha messo la Minetti in consiglio regionale per non pagarla più di tasca sua. Quindi calcoliamo una eventuale integrazione allo stipendio del parlamentare. 187.000 per 3 mesi significano circa 63.000 euro al mese. Un deputato, tra stipendio base e indennità varie, prende circa 20.000 euro al mese. Ciò significa che Berlusconi potrebbe averli comprati per appena 40.000 euro al mese. La differenza sta solo in ciò che doveva leccare Ruby e in quello che devono leccare questi deputati.

Update: 150 mila euro per passare con Berlusconi.

lunedì 21 febbraio 2011

Ma c'è solo la Bindi?!
















Ma dico, di tutte le donne proprio la Bindi? Ma qualcuno se lo ricorda che è già stata bocciata alle primarie di qualche anno fa? È possibile che non abbiamo nessuno di nuovo da proporre? Possibile che per essere candidati alla guida di un partito e alla presidenza del consiglio si debbano per forza avere 60 e 4 legislature alle spalle accompagnate da innumerevoli bocciature?
A questo punto meglio Ambra Angiolini come qualcuno ha fatto notare. A me, sinceramente, piace molto Giulia Innocenzi, ma lei avrà il coraggio di candidarsi? E se lo facesse potrebbe per favore il Renzi o il D’Alema di turno chiudere il becco? Se lo facesse saremmo in grado di accettare il rischio dell’inesperienza in cambio della scommessa su di un vero cambiamento? Se poi non andrà pazienza. Cosa abbiamo da perdere?

domenica 20 febbraio 2011

Il ministro nero





















Secondo Sarah Brown, la moglie di Tony Blair, Silvio Berlusconi chiese il numero di cellulare a Naomi Campbell. Peccato, deve avergli un numero falso altrimenti avremmo forse avuto il primo ministro di colore della storia italiana.

giovedì 17 febbraio 2011

I tanti piccoli e viscidi Berlusconi che ho incontrato

Ok, sono bionda, ho i capelli lisci e gli occhi chiari. Ho un bel seno, o almeno abbondante. Tutto ciò mi ha messo spesso nella condizione di poter approfittare della “debolezza” degli uomini e quindi poterne sfruttare il loro potere, poco o tanto che ne avessero. Molte volte sono stata invitata addirittura da colleghi e colleghe studenti a vestirmi in un certo modo in occasione di un esame. Non sono una santa, ho certo anche io le mie cose di cui vergognarmi, ma non ho mai accettato questo tipo di logica.
Se ho voglia di sedurre qualcuno lo faccio per il puro scopo di sedurlo, o perché mi piace. Non sopporterei che qualcuna prendesse un voto più alto del mio solo perché mostra le tette al prof di turno, cosi come non sopporterei la vergogna di prendere un voto più alto di una mia amica solo perché ho le tette più grandi delle sue.
Recentemente mi sono accaduti un paio di episodi spiacevoli.
L’assistente del professore che mi seguiva per la tesi mi invitò a casa sua per cena con la scusa di discutere della tesi. Sapevo che era solito comportarsi così. Sapevo che lo aveva già fatto con altre. Io sinceramente avrei preferito che mi avesse detto che gli piacevo che avrebbe preferito portarmi fuori a cena piuttosto che seguirmi per la tesi e avesse passato quel compito ad un collega. Anche se avrebbe sempre avuto il potere di influire sul giudizio del collega a seconda dell’esito della mia risposta o dell’esito dell’eventuale serata.
L’altro episodio, più recente e disgustoso, mi è capitato a un colloquio di lavoro. Dopo le domande di rito da parte di chi stava esaminando il mio curriculum ho chiesto in cosa sarebbero consistite le mie mansioni. Si trattava di un posto da impiegata, ma al termine della sua esposizione questo piccolo imprenditore ha voluto precisare che comunque ci sarebbe stato bisogno da parte mia di un certo adattamento. Prima di tutto mi sarei dovuta vestire, secondo lui, in maniera meno “rigida” e in secondo luogo sarei dovuta essere anche meno “rigida” riguardo alle mansioni e ai rapporti personali. “Qui dentro signorina ci sono si delle mansioni da svolgere e delle gerarchie da rispettare, ma bisogna essere disposti un po’ a tutto, essere un po’ elastici…”
Lo sguardo, che mi sono sentita addosso, dava il senso a quelle parole. Finito il “colloquio” me ne sono andata, sapendo che in quell’azienda non ci avrei mai messo piede. Quando mi hanno richiamato ho risposto che avevo già trovato qualcos’altro.
Non sono una santa, ma come ho già scritto preferisco scopare direttamente per soldi. Preferirei farlo pure per amicizia e al limite per carità, ma non con quei piccoli, viscidi, Berlusconi.

martedì 15 febbraio 2011

Donne che giudicano












Dice che saranno 3 donne a giudicare Berlusconi. Ma quasi 3 milioni lo hanno già giudicato domenica 13 Febbraio.

giovedì 10 febbraio 2011

Il mio diritto di prostituirmi e il suo dovere di andarsene















Ho notato che è difficile far capire alle persone che si possono pretendere le dimissioni di Berlusconi e allo stesso tempo non essere delle suore. Io voglio potermi disfare dal bere e, se fosse legale, anche con altre sostanze, poter andare a letto con tre uomini e due donne, tutte insieme, voglio poter decidere se farmi pagare per un pompino o se farlo per amore.

Mi fa tristezza sentire parlare di persone "perbene" che vanno a letto presto la sera. Non mi piace né l'ordine né il buon costume ma, allo stesso tempo, credo di poter chiedere le dimissioni di un Presidente del Consiglio che oltre a non rappresentarmi e a sostenere delle politiche che non condivido, utilizza la sua posizione pubblica per i suoi interessi privati. Che siano di natura economica o sessuale.

Se non riesco a spiegarvelo io forse ci riescono meglio lui, lui, lui e lei.

martedì 8 febbraio 2011

Non so come fa

Chiara gira sempre per casa come se non ci fosse nessuno. Sembra che prenda i vestiti a caso dall'armadio. Se li prende dall'armadio. Perché potrebbe anche prenderli dal pavimento, dove ne ha tantissimi, o da sopra il letto. Praticamente ci dorme tra i suoi vestiti. Oggi ha i pantaloni di una tuta ed una maglietta sfinita. E riesce ad essere lo stesso sensuale e femminile da morire. Per fortuna non può leggere questo blog, ma forse riesce a sentire i miei occhi su di lei.

lunedì 7 febbraio 2011

Mi sacrifico

Non l'ho mai fatto per soldi. Neanche per un voto all'università. Non so cosa significa vendere il proprio corpo. So usarlo, se serve, per sedurre. Mi piace farlo anche, ma non è questo quello di cui volevo scrivere. Ieri un amico mi ha chiesto.

"Scusa ma tu per un milione di euro non glielo faresti un pompino a Silvio?"

"Guarda che quelle al massimo hanno preso 5000 euro!"

"Allora è una questione di soldi?"

"Non lo so, un milione di euro sono un milione di euro. 5000 non mi cambiano la vita, un milione si. Non è una questione di soldi. E' l'opportunità di avere una vita diversa in quel caso."

"Forse se gli chiedi un milione te lo da"

"Non credo, dalle intercettazioni che ho letto sembrano pure abbastanza spilorci. E poi non credo di essere il suo tipo."

"Insomma niente?"

"Ma scusa mi stai offrendo dei soldi per venire a letto con te? Guarda che hai più probabilità di riuscirci se mi dici SCOPIAMO"

"No, ma che hai capito?!"

"Insomma io per 5000 euro quello non lo tocco neanche con una canna da pesca, a meno che..."

"A meno che?"

"A meno che non accetti le mie condizioni"

"E quali sarebbero"

"Che io ce la passo la notte con lui. Gli faccio pure l'iniezione nello scroto. Non voglio neppure i soldi. Oh, se proprio lo eccita questa cosa della busta o lo offende se non la prendo va bene, ma io voglio qualcosaltro in cambio"

"..."

"Mi basterebbe che si dimettesse. Io lo scopo. Ma lui si deve togliere dai coglioni"

domenica 6 febbraio 2011

Silvio vuoi pure queste?!


La foto proviene dalla manifestazione che si sta svolgendo ad arcore. A Craxi furono tirate delle monetine al grido di "Bettino vuoi pure queste". A Silvio invece...

mercoledì 2 febbraio 2011

Io sono una mignotta


Io sono una mignotta. Lo sono per solidarietà a tutte quelle che lo fanno di professione, lungo strade buie e insicure, frequentate da gente con cui non uscireste neanche a prendere il caffè. Lo sono per solidarietà a quelle donne, si perché sono delle Donne, che se ne stanno sotto un lampione, quando c'è, in qualunque situazione atmosferica, con la pioggia, col vento, col freddo. Lo sono per solidarietà a quelle donne che sono costrette a subire le angherie dei loro papponi, le richieste dei loro viscidi clienti, e il disprezzo di voi cittadini "rispettabili". Mi fa rivoltare le budella il moralismo che a causa di un Presidente del Consiglio indegno ci costringe a rinnegare valori e persone. Io non ci sto. Io sto con le "mignotte" e contro chi le usa a scopi politici. Si chiamino Berlusconi o si chiamino Concita De Gregorio.

Cercano sempre di dividerci tra mignotte e sante, puttane e spose, ma siamo tutte e solo donne. Non gli entra proprio in testa.

martedì 1 febbraio 2011

Arredamento

La prima cosa da fare sarebbe rendere un po' più accogliente questa pagina, che per chi vi arriva dovrebbe essere un po' come la mia stanza. E' un po' complicato per me, ma ci sto provando. Per esempio vorrei riuscire a mettere la lista dei blog che leggo sempre, mi dicono che si chiama "blogroll", ora vedo se ci riesco.

Stay tuned.

Baci

Solo l'inizio





















A dire la verità non lo so neanche io perché mi sono decisa ad aprire un blog. Ormai ce ne sono a milioni. Forse mi limiterò a raccontarvi che mi si è rotta un'unghia. Forse vi ammorberò con i miei disastri sentimentali. Forse vi annoierò con i miei sfoghi politici. Forse dopo due post ne avrò già avuto abbastanza e vi saluterò. Chi lo sa. Se vi interessa scoprirlo. Seguitemi.

Qui, non sotto casa!
(Ah-ah)